INDIETROAVANTI SENTIERO PER IL RIFUGIO MARTINA Quando dipingo generalmente non lo faccio mai con il soggetto davanti “dal vero”, perché? Primo: uso una tecnica molto lunga, il mio modo di essere realista e, sovente spinto all’iperrealismo mi costringerebbe ad andare sul luogo troppe volte, alla stessa ora e con la stessa luce. Secondo: il motivo principale, è perché non voglio ritrarre il vero così come mi sta davanti ma crearmi il mio vero, allora giunto sul posto comincio a guardarmi attorno, quando ho trovato il soggetto, prendo la mia inseparabile macchina fotografica, inquadro, faccio la foto e poi…….osservo i colori nelle luci, poi quelli in ombra, guardo quanto il colore del cielo influenza su tutto il paesaggio, la limpidezza dell’aria, le umidità, le evaporazioni che danno più morbidezza alle lontananze e tutto ciò che colpisce il mio animo di pittore e di attento osservatore della natura in tutte le sue meravigliose manifestazioni. Ho provato a rimanere alcune ore davanti al soggetto prendendo appunti con le matite o semplicemente immagazzinando tutte quelle nozioni nella mia mente, così quando eseguirò il quadro avrò realizzato la mia realtà, le mie emozioni, avrò dato al mio quadro una vita, forse una parte della mia anima. Donghi Giuseppe |